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Attivisti Greenpeace ( JONATHAN NACKSTRAND/AFP/Getty Images)

E’ stata confermata l’accusa di pirateria elaborata dal tribunale russo di Murmansk a carico di 5 tra i 30 attivisti Greenpeace messi in manette il 18 settembre scorso. Secondo una notizia data dall’ufficio stampa della stessa associazione ambientalista internazionale, i giudici hanno ufficializzato il provvedimento d’incriminazione per l’inglese Kieron Bryan, la brasiliana Ana Paula Alminhana, lo svedese Dima Litvinov, il russo Roman Dolgov e l’attivista finlandese Sini Saarela.

Di fronte a questa svolta, la quale potrebbe comportare per i 5 militanti una condanna fino a quindici anni di carcere se l’accusa venisse confermata in sede giudiziaria, Greenpeace ha commentato scrivendo una nota in cui si reputa completamente infondata la linea degli inquirenti russi.

Gli attivisti ecologisti sono stati arrestati dopo aver condotto un’azione di protesta contro le trivellazioni nell’Artico condotte da Gazprom.

Redazione online

Fonte | mondo.direttanews.it