Questo sito utilizza cookie tecnici. Sono inoltre installati cookie tecnici di terze parti. Cliccando sul pulsante Accetto l'utente accetta l'utilizzo di tutti i cookie.

sedna-2.jpgSedna, lo spirito del mare, era una volta una ragazza
mortale che viveva in riva al mare con il padre. Era bellissima e molti uomini la corteggiavano portandole doni per guadagnarsene i favori, ma ella li respingeva sempre.

Questo comportamento finì per irritare suo padre, che le chiese:

"Perchè non ti decidi a scegliere un marito? Sono vecchio, e ho bisogno di un genero che mi aiuti nella caccia".

Ma Sedna alzò le spalle sbuffando. Allora suo padre perse la pazienza e le disse:

"Dovrai sposare il prossimo uomo che verrà a chiederti in moglie. Ti ci costringerò!"

Il giorno dopo, comparve un kayak con a bordo un giovane riccamente vestito di pellicce, con un pesante cappuccio in testa e la faccia seminascosta da un paio di occhiali di legno con la fessura. Il padre di Sedna si precipitò incontro al visitatore trascinando la figlia per un braccio e, prima ancora che il giovane fosse sbarcato, gli gridò:

"Cerchi una moglie? Eccoti mia figlia Sedna, sarà un'ottima sposa!"

Il giovane rispose sorridendo:

"Ho sentito parlare di tua figlia e sono venuto proprio per conoscerla".

Poi, rivolto alla ragazza, disse:

"Nel mio paese ho una grande e splendida casa, piena di calde pellicce. Se mi sposi, dormirai su morbide pelli d'orso e mangerai solo cibi di prima qualità".

Sedna osservò il giovane e pensò:

"Poteva andarmi peggio. Sembra gentile e non è brutto..."

Del resto, aveva poca scelta, perchè suo padre aveva già deciso e senza perdere tempo la caricò sul kayak. Il giovane prese la pagaia e cominciò a remare, percorrendo il mare gelido finchè giunsero a un'isola spoglia e inospitale. Sedna si volse incredula a guardare il marito ed ecco che questi, sotto i suoi occhi, si trasformò in un piccolo uccello dal piumaggio nero. Troppo tardi Sedna si rese conto della realtà: il suo giovane sposo era una procellaria in sembianze umane! Nel frattempo il padre di Sedna, pentito della sua frettolosa decisione, pensò di andare alla ricerca della figlia e, dopo giorni e giorni di viaggio, giunse anch'egli all'isola rocciosa e spoglia. Quando vide le tristi condizioni in cui viveva la figlia, fu preso dal rimorso e decise di riportarla a casa.

In fretta salirono sul kayak e partirono, ma quasi subito comparve la procellaria. Il vecchio prese a remare più in fretta che poteva, mentre l'uccello volava basso battendo le onde con le ali; il mare si fece nero e grandi onde tempestose si levarono minacciose contro l'imbarcazione. Il padre gridava impaurito cercando di tenere il kayak in equilibrio, ma l'uccello moltiplicò i colpi d'ala e la tempesta divenne violentissima; il kayak veniva
scagliato da un'onda all'altra e sembrava dovesse inabissarsi fra i flutti.

Il vecchio, in preda al panico, perse la ragione.
Indicando la propria figlia, gridò alla procellaria:

"Ecco tua moglie! Prenditela pure!" e la gettò in mare.

Terrorizzata, Sedna si aggrappò al bordo del kayak ma suo padre, ormai impazzito, prese a pestarle le dita con la pagaia: le giunture irrigidite dal gelo si spezzarono come ghiaccioli e le falangi caddero in mare, dove si trasformarono magicamente in foche, trichechi e balene.

Sedna sprofondò nel mare. La procellaria continuò a girare intorno al kayak, piangendo la perdita della sposa; poi, dopo un po', tornò all'isola dove dimorava.

Sedna però non era annegata ma, per magia, si era trasformata nello spirito del mare e madre degli animali marini. Le leggende dicono che continua a vivere in fondo all'oceano, gelosa custode degli animali che sono nati dalle sue dita spezzate. A causa della crudeltà di suo padre, non
nutre alcun amore per gli esseri umani, le cui cattive azioni la turbano e le coprono il corpo di piaghe. Siccome è priva di dita, non riesce a pettinarsi i capelli che sono arruffati e pieni di nodi; per vendicarsi, suscita tempeste per impedire agli uomini di cacciare, oppure trattiene le creature marine presso di sé, rendendole introvabili ai cacciatori.

Quando questo avviene, gli sciamani devono scendere nella Terra Bassa, in fondo al mare, e qui chiedere perdono per le colpe degli uomini. Solo i più potenti fra loro possono intraprendere questo viaggio, perchè la strada è lunga e pericolosa, interrotta da macigni rotolanti, e l'ingresso alla tenda di pelli di foca della madre del mare è custodito da spiriti maligni. Per placare la rabbia e il dolore di Sedna, lo sciamano deve innanzi tutto pettinarle i capelli finchè non tornino ad essere puliti e lisci.
Allora può darsi che Sedna si senta meglio disposta verso gli uomini e liberi le balene, le foche e i trichechi di modo che gli uomini, finchè non ricominciano a commettere cattive azioni, possano avere di che nutrirsi.